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Che cos'è lo shinto? È la religione autoctona dei giapponesi? È un complesso di credenze primitive fondato su pratiche magiche e idee superstiziose? O forse è una dottrina di superiorità etnica, l'ideologia imperialista che ha infiammato il cuore dei giapponesi durante la seconda guerra mondiale? È la religione della natura, ecologista per eccellenza? Lo shinto permea tuttora la cultura giapponese, caratterizzandone aspetti apparentemente lontani: dalle pratiche sociali radicate nella vita quotidiana fino al cerimoniale della corte imperiale, cosicché è spesso presentato come la religione autoctona del Giappone, la più vicina alle sue origini, alla sua tradizione, alla sua estetica o, a detta di alcuni, alla stessa 'giapponesità'. Sono forse la sua apparente unicità, il fitto mistero insito nel simbolismo e nell'estetica dei suoi culti, e la difficoltà, per gli occidentali come per i giapponesi, di distinguerne i confini con il buddhismo a rendere lo shinto tanto affascinante quanto difficile da comprendere e descrivere senza incorrere in semplificazioni o fraintendimenti storici. Questo libro presenta la 'via dei kami' in modo inedito. La descrive, forse poco romanticamente ma realisticamente, per quello che è: una costellazione di santuari, miti e riti, un universo in moto perpetuo che cambia in risposta alle necessità religiose più spontanee della gente, e alle sue interazioni con il buddhismo e con il potere politico.